Ci sono nomi che senti tuoi, come un alter ego. Così è per me con Berenice, un nome poetico ed evocativo che mi fa sentire in una dimensione mitologica, proprio come Berenice con la sua chioma che diventò costellazione.
Berenice è da sempre il mio nickname in rete, fin dalla prima casella di posta elettronica e continuando con profili social e nomi utente. Tutti lo trovano particolarmente appropriato per la mia chioma rossa che è stata sempre motivo di orgoglio, anche se in generale non sono mai stata una ragazza che si piaceva particolarmente e si compiaceva allo specchio.
Credo che il primo incontro con Berenice sia avvenuto alle superiori studiando Foscolo e scoprendo la sua traduzione del poema La chioma di Berenice con il relativo mito. Poi ho conosciuto un'altra Berenice carismatica, Berenice Abbott, la fotografa, con le sue foto di New York in bianco e nero e la sua pettinatura anni Venti e la sua inquietudine, in cui rivedevo la mia. Forse ero nata in un'epoca sbagliata, ero attratta dal Novecento, nonostante le sue tragedie, mentre gli anni Duemila sembravano portare solo alienazione e i risultati disastrosi di un progresso sbagliato.
Così sono rimasta Berenice, e nel momento in cui cercavo un blog che mi rappresentasse, la chioma di Berenice è stata il primo pensiero...per fortuna con un dominio disponibile.
Per chi mi conosce, il vecchio blog non verrà più aggiornato; è fermo da quasi un anno e non aveva senso ricominciare a scrivere lì perchè non mi rappresenta più. Era nato in un momento un po' "flower power", di bucolico ottimismo. Il 2013 invece è stato un anno di crisi e riflessione, di attesa a volte faticosa nel tentativo di trovare una direzione da seguire a livello di percorso professionale e di senso della vita quotidiana.
Ora le energie sembrano essersi sbloccate e ho di nuovo lo stimolo a scrivere di quello che sento e amo oggi.
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