lunedì 20 gennaio 2014

Ritratto di signora (la donna che vorrei essere)


Sul blog La casa nella prateria, che seguo sempre con interesse, è partita un'iniziativa interessante spiegata in questo post

"Parliamo alle nostre figlie...prima che lo facciano le aziende" è un progetto per sensibilizzare le bimbe e le adolescenti di oggi, che crescono bombardate da un'immagine femminile irraggiungibile perchè innaturale, sul concetto della bellezza autentica che è in ogni donna.
Preciso che non ho figlie ma l'argomento mi sta a cuore; ho lavorato tanti anni in un ufficio stampa di moda, sfogliavo riviste italiane e straniere tutti i giorni e l'immagine delle modelle e delle donne algide e finte delle pubblicità mi è venuta a nausea.  L'abuso di Photoshop per ritoccare le immagini di personaggi già belli e fotogenici è sotto gli occhi di tutti, a volte raggiunge risultati grotteschi...ma le bambine che crescono con tali modelli proposti dalle aziende di moda e bellezza e dallo showbusiness cresceranno sentensosi inadeguate. 
Da qui l'invito di Claudia Porta a raccontare modelli di donne a cui vorremmo somigliare, le cui qualità vadano oltre la bellezza patinata, spiegando perchè le ammiriamo. Se non ci mobilitiamo noi, non possiamo aspettarci che lo facciano le aziende impegnate a proporre prodotti aspirazionali, nella logica del "vorrei ma non posso" e quindi "aspirerò tutta la vita con frustrazione ad essere la donna che non sono".


Io il mio modello di donna l'ho trovato senza pensarci un minuto. Vi racconterò di Jane Goodall, l'etologa e antropologa britannica che ha passato la sua vita a studiare il comportamento sociale degli scimpanzè, a denunciare la distruzione del loro habitat, la foresta equatoriali e a rivelarci l'articolata vita sociale degli scimpanzé. Il suo impegno di denuncia sensibilizza da anni l'opinione pubblica internazionale sul tema del rispetto ambientale e delle diverse culture, del bracconaggio e dei rischi dell'assenza di un'etica ambientale matura. E' diventata un simbolo della difesa delle biodiversità; sul sito dell'organizzazione da lei fondata per portare avanti le sue battaglie potrete approfondire.

Per me è un modello perchè da sempre amo gli animali, la natura  e le diversità culturali; da bambina volevo fare la veterinaria e da studentessa avrei voluto studiare antropologia, ma mi è mancato il coraggio di un professione con scarsi sblocchi. Scoprire la complessità dei comportamenti animali e la loro sensibilità mi affascina, e credo che vadano protetti dalla crudeltà e dall'avidità umana.  Ogni volta che leggo di bracconaggio o di foreste distrutte sto male e vorrei gridare che non ci rendiamo conto di andare verso l'autodistruzione.

Mi piacerebbe invitare una bimba a scoprire la bellezza inusuale di Jane Goodall: una donna può essere bella, elegante e di classe anche abbracciata a uno scimpanzè nella foresta, vestita con semplicità e senza trucco.E lei, ancora oggi che ha 80 anni, è una donna bella e con un sorriso sereno. Inoltre ci vuole molto coraggio per stare nella foresta e opporsi ai poteri forti, agli interessi economici delle persone senza scrupoli.

Per condividere le emozioni che la sua figura mi dà, vi lascio con questo video della scimpanzè Wounda che, prima di tornare nella foresta dopo essere stata curata, abbraccia Jane Goodall. Attenzione perchè è molto commovente!


1 commento:

  1. Il bello di questo progetto è che scopriamo anche noi tante donne a cui vale la pena di assomigliare. Grazie per il tuo contributo!

    RispondiElimina